www.messapi.info di Beniamino Piemontese messapi.info@gmail.com |
|
8 settembre 2013 Abbazia di Santa Maria di Càlena a Peschici (FG)
Madonna di Càlena
.... A LECCE CON "CÀLENA NEL CUORE"
ASSOCIAZIONE IDEALE Anna Maria Massari - Antonio Leonardo Verri - Marianna Casto - Giorgio Di Lecce - Luigi Mura OSSERVATORIO TORRE DI BELLOLUOGO
Si intitola "Càllena nel cuore" ed è dedicata al Reverendissimo Arcivescovo Metropolita di Lecce S. E. Mons. Domenico Umberto d'Ambrosio l'ultima composizione musicale di mio marito Beniamino Piemontese, socio fondatore dell'Associazione Ideale "Osservatorio Torre di Belloluogo" ed artista poliedrico. Nella lettera dedicatoria a S. E. Mons. Domenico Umberto d'Ambrosio, il compositore Beniamino Piemontese scrive: "Approssimandosi l'8 settembre, giorno in cui la Chiesa celebra la Natività della B.V. Maria, ed in cui a Peschici ricorre l'annuale Festa della Madonna di Càlena, mi permetto di fare dono a Sua Eccellenza di una mia piccola composizione musicale intitolata "Càllena nel cuore" che ho pensato, forse troppo arditamente, di dedicare a Sua Eccellenza visto che è il più grande e autorevole sostenitore della causa della salvezza dell'importantissima abbazia medievale pugliese, Santa Maria di Càlena in Peschici, che versa purtroppo abbandonata in uno stato di ignobile degrado." L'Autore non è nuovo ad esperienze musicali e compositive. Sebbene si consideri solo un dilettante, Beniamino ha una solida formazione culturale e musicale visto l'amore che lo ha sempre legato all'Arte ed alla Musica, soprattutto quella classica, con frequentazioni giovanili nei generi pop, underground e jazz. Legato da un vincolo di sangue alla terra garganica per le origini della famiglia paterna, Beniamino conserva un'attrazione ancestrale con le atmosfere forti ma dolci di quella parte della Puglia settentrionale che lo ha visto nascere e dov'è cominciata la sua formazione culturale ed artistica. Saluto con entusiasmo questa composizione dal carattere sacrale fortemente suggestiva nella notazione musicale che si caratterizza per la scelta dello strumento: la tromba. Da molti gioni Beniamino fa risuonare queste note stabilendo già ora, da Lecce, il vincolo artistico, culturale, esistenziale e spirituale con le vestigia dell'antichissima Abbazia di Santa Maria di Càlena a Peschici e con il Gargano tutto, rinnovando quel legame culturale che fu rinsaldato nel luglio 2010 con la premiazione, avvenuta proprio a Peschici, del racconto "Sveva" scritto da mio marito Beniamino, vincitore della sezione racconto del 2° Certame Culturale "Sant'Elia Profeta". Oggi, da Lecce, voglio esprimere e rinnovare anch'io i voti di mio marito Beniamino per la salvezza dell'antico tempio cristiano di Santa Maria di Càlena, difeso strenuamente da S. E. Arcivescovo Mons. Domenico Umberto d'Ambrosio, peschiciano di nascita, che da sempre si è fatto voce critica ed ha lanciato appelli e strali alla comunità locale e alle autorità pubbliche contro lo stato di miserevole abbandono in cui versa l'Abbazia di Càlena. Prof.ssa Carla De Nunzio Presidente dell'Associazione Ideale Osservatorio Torre di Belloluogo Lecce, 4 settembre 2013
"CÀLENA NEL CUORE" LETTERA A S. E. MONS. DOMENICO UMBERTO D'AMBROSIO ARCIVESCOVO METROPOLITA DI LECCE
La mia
tromba per Càlena
Sito Web ASSOCIAZIONE IDEALE OSSERVATORIO TORRE DI BELLOLUOGO
....... 8 settembre 2012 MADONNA DI CÀLENA Processione e Santa Messa presso le vestigia dell'Abbazia di Santa Maria di Càlena (Peschici)
A CÀLENA CON CÀLENA PER CÀLENA
IL SOGNO DELLA CHIESA RITROVATA La Chiesa è il popolo di Dio riunito nella fede. Chiesa non è l'involucro di pietre e mattoni, legno, intonaco, cemento e pilastri. Chiesa è Fede. Se c'è una Chiesa non è laddove ci sia un edificio, ma dove c'è la preghiera. La processione e la Santa Messa officiata in quello che fu il luogo sacro consacrato alla Madonna di Càlena è la dimostrazione che più forte della rovina, delle macerie e della profanazione terrena compiuta e perseverata da vili esseri umani assoggettati all'adorazione del denaro e del mercimonio, c'è la potenza della fede. Potranno crollare ed essere distrutte dalla bestialità umana le pareti di pietra, ma se non crolla la Fede la Chiesa non muore. E se la Chiesa è viva allora si può sperare che restino in piedi i muri degli edifici religiosi adibiti al culto e non vengano profanati i luoghi sacri. Beniamino Piemontese - Messapi.info
IL RITORNO DELLA FESTA A CÀLENA Il sito web Messapi.info è onorato di pubblicare il testo del "proclama" con cui la famosa studiosa Prof.ssa Teresa Maria Rauzino chiama a raccolta i cultori, gli appassionati e i difensori dell'Abbazia di Santa Maria delle Grazie "in loco qui vocatur Càllena" nella piana di Peschici, in occasione della rituale processione dedicata alla Madonna di Càlena.
Il "ritorno" della festa della Madonna di Càlena di Teresa Maria Rauzino
"C'era una volta ... la festa della Madonna di Càlena". Esordì così, nel lontano 8 settembre 2002, Annamaria Tripputi, storica delle tradizioni popolari pugliesi, durante il convegno del Centro Studi Martella "Salviamo Kalena! ". Con la formula di esordio delle fiabe, con lo stesso metalinguaggio, la Tripputi intendeva descrivere un evento avvolto nelle nebbie della memoria, escluso dalla scansione "ufficiale" delle festività religiose di Peschici (Madonna di Loreto, Sant'Elia, San Matteo). "Oggi la festa non si fa più - rimarcava la Tripputi - e si vorrebbe da più parti ripristinarla. I peschiciani continuano a rendere omaggio alla loro protettrice in modo autonomo e spontaneo". Fino agli anni settanta del Novecento questa ricorrenza si festeggiava ancora. Non era una festa grande, ma tutti, grandi e piccoli, si recavano, il pomeriggio dell'8 settembre, nel cuore della verde piana di Peschici (Foggia) dove sorgeva maestosa l'antichissima abbazia di Càlena. Un gioiello di architettura nel Gargano. Un luogo già allora semi-abbandonato, intorno al quale fiorivano leggende di briganti, di pirati turchi e di imperatori. Che senso aveva questa festa? Rappresentava oltre al pellegrinaggio, il mangiare insieme, l'assaporare i cibi rituali (le noci nuove, ancora nere del mallo fresco), il rinsaldare vecchi legami sociali e il formarsi di nuovi. La Tripputi si soffermò sulla sua importanza identitaria. Ripristinare la festa della Madonna di Càlena, che in passato era stata un appuntamento ciclico, un punto di riferimento importante per la comunità, non era solo possibile, ma necessario. Non si trattava di un falso, come certi cortei "storici" avulsi da ogni contesto tradizionale, ma di un recupero di forme ed espressioni devozionali ancora vive nell'immaginario collettivo. "Oggi la festa - continuava la studiosa - dopo aver perso le connotazioni antiche, può diventare a tutti gli effetti un bene culturale, al pari dell'emergenza monumentale, del documento, dell'oggetto d'arte. È un frammento della nostra storia che va salvaguardato, conservato e trasmesso come bene prezioso, per quell'archivio della memoria destinato alle generazioni future. Pian piano, col passar degli anni, sarà la tradizione stessa a creare nuove espressioni diverse dalle precedenti, più consone al modo di vivere e di pensare della comunità, che perpetueranno nel tempo la festa finché sarà vivo il culto per la Madonna di Càlena". Anche quest'anno la festa ci sarà. Una festa religiosa, sicuramente diversa dal passato, richiesta dai fedeli e rivissuta nell'attualità della fede del terzo millennio. L’appuntamento è per sabato 8 settembre alle ore 17.30 nei pressi dell’abbazia, dove padre Antonio Zoccano celebrerà alle ore 18.00, per la prima volta nel terzo millennio, la santa Messa. Lo ringraziamo di cuore per aver risposto alle nostre attese. E’ un segnale importante! Kàlena è infatti divenuta, in tutti questi anni, "l'emblema" della disattenzione verso i "luoghi del cuore" che, specie nella montagna Sacra, cadono letteralmente a pezzi, nell'indifferenza e disattenzione degli Enti preposti alla loro tutela. Da decenni "sgarrupata", l'antica abbazia di Peschici rischia davvero di terminare la sua storia gloriosa, se non si bloccherà il suo inesorabile degrado. Nel 2009, dopo il crollo del tetto dell’abside di una delle chiese, le pesanti travi caddero sull'altare, danneggiandolo. Intervenne la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Puglia, con una serie di "ingiunzioni" ai proprietari. Ingiunzioni rimaste, per tre anni, lettera morta. Finalmente, pochi mesi fa, ha fatto eseguire piccoli lavori di consolidamento statico delle creste murarie della chiesa en plein air, per le cui spese (25mila euro) si rivarrà sui titolari del monumento. Una piccolissima goccia nell’oceano. Ben altri lavori sono necessari per salvare l’abbazia! La speranza degli amanti di Càlena è che siano eseguiti al più presto!
ABBAZIA SANTA MARIA DI KALENA, IN AGRO DI PESCHICI (FG) ... CONOSCIAMOLA!
L'abbazia di Santa Maria di Càlena, sita in agro di Peschici, è da annoverare fra le più antiche d'Italia. Sarebbe stata eretta nell'872. Probabilmente vi fu una prima presenza di monaci basiliani. Un edificio sacro esisteva nell’11° secolo, come testimonia un atto di donazione del 1023: il vescovo di Siponto donò «l'ecclesia deserta in loco qui vocatur C(K)àlena, cuius vocabulum est sancta Maria» all'abbazia di Tremiti, fornendo tutte le necessarie pertinenze: un orto, una vigna, dei terreni da coltivare che permettessero ai monaci benedettini di poter vivere senza problemi, trasferendosi in terraferma. Nel 1058 il cenobio divenne una potente abbazia. Via via che papi ed imperatori le concedevano ricchi privilegi, i suoi beni si estesero oltre l'area garganica fino a Campomarino e a Canne. L'abbazia di Monte Sacro, presso Mattinata, era una di queste ricche dépendances, ed ebbe un secolare contenzioso con la casa-madre, che non voleva concederle assolutamente l'autonomia. Per rendersi conto dell'entità del prestigio di Santa Maria di Càlena, basta ricordare che nel 1420, quando era già in declino, i beni in suo possesso consistevano in circa trenta chiese del Gargano Nord, con relative pertinenze di mulini, case, terre, oliveti, diritti di pesca sul Varano e diritti feudali sulla città di Peschici e sul Casale di Imbuti. Contesa dai potenti monasteri di Tremiti e Montecassino, riuscì a restare indipendente fino al 1445, quando fu inglobata definitivamente a Tremiti, sotto i Canonici Lateranensi. E' certo che l'abbazia di Santa Maria di Càlena accolse molti pellegrini, famosi e non, che sbarcavano sui litorali del Gargano Nord per recarsi al Monte dell'Angelo. I redditi derivanti dalle numerose donazioni dei fedeli le servirono indubbiamente per assolvere degnamente questa funzione di ospitalità. Giuseppe Martella, citando l'abate Benedicto Cochorella (che nel 1508 scrisse una "Cronaca Istoriale di Tremiti"), afferma che l'abbazia si rese importante e ricca per concessioni e privilegi di principi, papi, imperatori e fedeli. Questi, per recarsi alla miracolosa grotta dell'Arcangelo San Michele, facevano lungo il cammino la prima tappa a Càlena e dopo presso i Santuari siti nella montagna garganica. I monaci benedettini coltivavano, in un esteso orto botanico, innumerevoli varietà di erbe officinali proprio per curare i pellegrini bisognosi di cure e di ristoro. La presenza di pellegrini stranieri all'abbazia di Santa Maria di Càlena è documentata dai resti delle sue fabbriche conventuali, visibili a tutti ancora oggi. Critici e storici dell'arte come Emile Bertaux e Adriana Pepe hanno analizzato, nelle loro pubblicazioni, le due chiese presenti nel complesso badiale: presentano rare ed interessanti tipologie di architettura pugliese, europea ed extraeuropea. Se la prima chiesa dell'abbazia si inserisce infatti nel solco di un'originale tradizione costruttiva pugliese, quella delle cupole in asse, la più recente seconda chiesa, che si addossa all'edificio più antico, fu costruita con soluzioni architettoniche di vasta circolazione europea ed extraeuropea da quelle maestranze itineranti di scalpellini, di origine borgognona, che percorrevano nei due sensi, con il traffico di pellegrini e crociati verso la Terrasanta, la Via Francigena. Giuseppe Martella, in "Peschici illustrata", citando un documento del 1275 (un privilegio con cui Carlo I d'Angiò concede a suo fratello, il re di Francia Luigi IX, del legname tagliato nei boschi garganici) rileva che soltanto due porti dell'Adriatico erano adibiti per l'imbarco di legname per la Francia: quello di Manfredonia e quello di Peschici. Questo interessante dato lo autorizza ad affermare che "a Peschici a quel tempo esistevano delle strutture portuali che evidentemente erano ben note, se non paragonabili a quelle sipontine, tuttavia valide e attrezzate per imbarchi di materiali. Differentemente il porto di Peschici non sarebbe stato citato nel documento angioino". Lungo l'itinerario 'classico' della Via Sacra dei Longobardi vi era la cella della Santissima Trinità di Monte Sacro, nei pressi di Mattinata, che appartenne all'abbazia di Càlena dal 1058 fino al 1198. Secondo Adriana Pepe, è proprio nel quadro dei rapporti con il santuario del Monte Gargano, che il possesso della Santissima Trinità di Monte Sacro assunse un particolare interesse per i monaci benedettini calenensi. Una lunga e difficile contesa nel corso del 12° secolo (1127-1198) oppose l'abbazia alla sua antica 'cella', che si era resa, di fatto, indipendente. Oggi Monte Sacro risulta molto decentrata, rispetto alle altre pertinenze di Santa Maria di Càlena, ma un tempo non era così. La Alvisi, con il sussidio della fotografia aerea, ha individuato una fitta rete di strade mulattiere che, sin dall'antichità, collegavano i centri abitati della costa settentrionale al porto di Siponto, e il cui utilizzo dovette intensificarsi con lo sviluppo del Santuario di Monte Sant'Angelo. Intorno a Càlena, luogo-simbolo dell'immaginario collettivo di Peschici, non mancano suggestioni e leggende. Dall'abbazia, un camminamento sotterraneo portava alla 'caletta' del Jalillo: serviva ai frati per sfuggire alle frequenti scorribande saracene. Da un'acquasantiera, posta in fondo alla navata sinistra della chiesa nuova, giungerebbe il rumore della risacca marina. Si racconta anche di un antico tesoro di Barbarossa. Forse, era l'ammiraglio turco Khair ed-Din, attendente di Solimano I, che assediò Tremiti. Una leggenda popolare narra che Federico Barbarossa, in cammino verso la grotta dell'Angelo, vi fece una sosta dolorosa: seppellì nella cripta la sua figlia prediletta, ammalatasi durante il viaggio. Le pose, come singolare cuscino, un vitello d'oro. Questo tesoro prezioso gli abitanti di Peschici lo hanno cercato invano, dimenticandosi che è in piena luce, sotto i loro occhi...
Prof.ssa Teresa Maria Rauzino Presidente Centro Studi "Giuseppe Martella" di Peschici
Documentazione fotografica a cura del Sig. Enzo D'Amato (Centro Studi "G. Martella" - Peschici)
.....
Articolo: "Un'invasione pacifica per la Madonna di Càlena. Per non dimenticare" di Teresa Maria Rauzino L'Attacco (11 settembre 2012)
.....
NARRATIVA L'Abbazia di Santa Maria di Càlena: luogo-simbolo prescelto dall'Autore di "Sveva"
........
14 luglio 2012 SVEVA NEL GARGANO
Sveva a Kàlena Presentazione del libro "SVEVA" di Beniamino Piemontese
IL TEMPIO DI ARCADIA San Nicandro Garganico (FG)
Interverranno: Michele Eugenio Di Carlo - Comitato per la tutela del Mare del Gargano Teresa Maria Rauzino ed Enzo D'Amato - Centro Studi Martella di Peschici Carla De Nunzio - Osservatorio Torre di Belloluogo di Lecce Rosa Ricciotti - Assessore alla Cultura di San Nicandro Garganico Costantino Squeo Giovanni Barrella - Team Archeo-Speleologico ARGOD
L'Autore farà dono ai presenti di una copia del libro
La S. V. è invitata a partecipare
MESSAGGIO S. E. REV.MA MONS. DOMENICO UMBERTO D'AMBROSIO ARCIVESCOVO METROPOLITA DI LECCE Che meraviglia questo Gargano, carissimo Beniamino, che ti porti nel sangue. Io un po' meno ma mi appartiene come mi appartiene con un amore viscerale questa terra del Salento e in particolare la bellissima città che mi ha adottato: Lecce. Porta il mio saluto ai Garganici di San Nicandro G. e ai tanti amici che condividono le tue fatiche e le tue battaglie, in particolare la battaglia che ci accomuna da garganico e peschiciano: Calena!!!!!!! Un augurio e un saluto + Domenico d'Ambrosio
RINGRAZIAMENTI Eccellenza
Reverendissima Monsignore Arcivescovo Domenico Umberto d'Ambrosio, (13 luglio 2012)
FOTO "Sveva a Kàlena" - Il Tempio di Arcadia San Nicandro Garganico - 14 luglio 2012 Le amiche e gli amici di Sveva (Archivio dell'Osservatorio Torre di Belloluogo)
"Sveva a Kàlena" - Il Tempio di Arcadia San Nicandro Garganico - 14 luglio 2012 I relatori (Archivio dell'Osservatorio Torre di Belloluogo)
"Sveva a Kàlena" - Il Tempio di Arcadia San Nicandro Garganico - 14 luglio 2012 Il pubblico (Archivio dell'Osservatorio Torre di Belloluogo)
"Sveva a Kàlena" - Il Tempio di Arcadia San Nicandro Garganico - 14 luglio 2012 L'autore di Sveva (Foto di Silverio Silvestri)
"Sveva a Kàlena" - Il Tempio di Arcadia San Nicandro Garganico - 14 luglio 2012 Gli ospiti: Giovanni Barrella e sua moglie Angela con Caterina (al centro)
SULLA STAMPA: "Alleanza tra Salento e Gargano. Yes we can" di Valeria Radiconcini L'ATTACCO
"Presentazione del libro al Tempio di Arcadia" di Anna Lucia Sticozzi LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
"Sveva a Kalena" di Anna Lucia Sticozzi
"In viaggio verso l'abbazia di Kalena seguendo le voci della memoria" Il libro di Piemontese sui luoghi simbolo della storia di Capitanata di Anna Lucia Sticozzi LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Pagina web: www.torredibelloluogo.com/sveva_a_kalena.htm
Articoli:
In occasione di "Sveva a Kàlena", ai relatori e agli ospiti è stato fatto dono del libro: DESTINO Il libro dei gemelli di Beniamino e Costantino Piemontese
Copertina di "Destino. Il libro dei gemelli"
Info: Il TEMPIO DI ARCADIA Libreria Via Madonna di Guadalupe - 71015 San Nicandro Garganico - cell. 3409306514
Sito Web: ASSOCIAZIONE IDEALE OSSERVATORIO TORRE DI BELLOLUOGO http://www.torredibelloluogo.com/sveva.htm
........
UN DRAPPO BIANCO A KALENA
VIDEO Abbazia di Santa Maria di Kalena Peschici (FG) - Domenica 14 giugno 2009
ATTO SIMBOLICO Per la libertà di Aung San Suu Kyi "UN DRAPPO BIANCO A KALENA"
Iniziativa umanitaria e culturale promossa e organizzata da: CENTRO STUDI "G. MARTELLA" - Peschici ASSOCIAZIONE IDEALE OSSERVATORIO TORRE DI BELLOLUOGO - Lecce
Tutti i video: ATTO SIMBOLICO "UN DRAPPO BIANCO A KALENA" video n. 1 ATTO SIMBOLICO "UN DRAPPO BIANCO A KALENA" video n. 2 ATTO SIMBOLICO "UN DRAPPO BIANCO A KALENA" video n. 3 ATTO SIMBOLICO "UN DRAPPO BIANCO A KALENA" video n. 4 ATTO SIMBOLICO "UN DRAPPO BIANCO A KALENA" video n. 5 Video:
MESSAGGIO S. E. REV.MA MONS. DOMENICO UMBERTO D'AMBROSIO ARCIVESCOVO METROPOLITA DI LECCE Carissimi, grazie per il video. Il mio augurio perché continui la vostra battaglia civile in difesa di valori, ricchezze, tradizioni, bisogni, urgenze. Un caro saluto +Domenico d'Ambrosio
RINGRAZIAMENTI Eccellenza
Reverendissima Arcivescovo Mons. Domenico Umberto d'Ambrosio, (9 luglio 2012)
Sito Web: OSSERVATORIO TORRE DI BELLOLUOGO
Articoli: NEWSGARGANO
........
5 luglio 2012 VIVA KALENA! Dalla esimia Prof.ssa Teresa Maria Rauzino, Presidente del Centro Studi "G. Martella" di Peschici, che ha votato la sua vita di appassionata studiosa delle tradizioni artistiche, culturali, popolari e religiose della sua terra natia, il Gargano, ci giunge la segnalazione degli ultimi sviluppi dell'annosa questione del salvataggio delle vestigia dell'antichissima Abbazia di Santa Maria di Kalena, presso Peschici. Le notizie più recenti sono riportate nell'articolo riportato di seguito, a firma del Giornalista Francesco Mastropaolo, pubblicato ieri da "La Gazzetta del Mezzogiorno". Cosa posso dire se non che sono felicissimo di queste prime importanti novità, e che mi auguro sia solo l'inizio della rinascita di Kalena. Alla bravissima Presidente Prof.ssa Teresa Maria Rauzino va riconosciuto il costante ed energico impegno con cui si è completamente dedicata alla causa della salvezza del Tempio sacro intitolato a Santa Maria delle Grazie. Nella sua vita si è spesa con sacrificio, sacrificio, sacrificio a difesa di Kalena. Ella meritava assolutamente di vedere ripagate le sue fatiche e scorgere lo spuntare dei primi frutti del suo amore per il prezioso Monumento sacro. Viva Kalena! Beniamino Piemontese - Messapi.info Lecce, 5 luglio 2012
Articolo: Abbazia di Kalena di Francesco Mastropaolo Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
La svolta in merito al recupero dell'Abbazia
di Calena, situata nella piana di Peschici, potrebbe esserci a seguito del
provvedimento della Sovrintendenza ai Beni architettonici della Puglia che,
"dopo un accurato sopralluogo, ha imposto ai proprietari del complesso
abbaziale di eseguire una serie di lavori di consolidamento statico dei
fabbricati, per le cui spese si rivarrà sugli stessi titolari. Si tratta di
opere d´urgenza necessarie ad evitare ulteriori crolli e deterioramento". Francesco Mastropaolo
INFO Prof.ssa Teresa Maria Rauzino Siti Web:
|
MESSAPI.info - www.messapi.info Autore e Webmaster: Beniamino Piemontese E-mail: messapi.info@gmail.com
|